2. CHI SIAMO | The Next Line

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Il manifesto e il team TNL.

Be kind,
rewind

Lavoriamo con passione, professionalità e responsabilità, cercando il modo migliore per risolvere le esigenze di comunicazione dei nostri clienti. Esprimiamo un forte senso di empatia per le storie e i personaggi che raccontiamo e per le persone con cui ci relazioniamo, cercando di mantenere sempre il sorriso sulle labbra.

Se non hai queste caratteristiche, difficilmente lavoreremo bene insieme.

The Millionaire

Partecipiamo a gare solo se hanno un rapporto costo-beneficio equo per noi e per chi lavora con noi, deadline oggettivamente sostenibili e riservate a un numero limitato di realtà comparabili.

Di norma, non partecipiamo a premi di comunicazione a cui preferiamo premi cinematografici.

Fratello,
dove sei?

Non siamo brav* a far tutto. Qualcuno di voi è sicuramente più brav* di noi in una specifica attività. Per questo siamo sempre apert* a instaurare rapporti di sincera stima e collaborazione con realtà e professionist* che condividono con noi la stessa filosofia ed etica, umana e lavorativa.

Ci piace quindi confrontarci (anche con idee diverse!) e provare a costruire qualcosa insieme, proposte e intuizioni.

Scriveteci, contattateci, prendiamoci un caffè. Magari non lavoreremo insieme ma sicuramente avremo guadagnato tutti qualcosa.

Al di là
della vita

Se avete bisogno di comunicare con noi, avete a disposizione mail, messaggistica, DM sui social e telefono. Al di là di urgenze legate a progetti in essere, di norma non rispondiamo dopo le 19, nei weekend e nei festivi.

Ci piace tanto lavorare ai progetti, ci piacciono tanto i nostri collegh*, collaboratori e collaboratrici, ma ci piace ancor di più dedicarci ai nostri affetti, ai nostri interessi e alle nostre passioni.

Essi
vivono

“L’asilo in azienda non è un benefit. La palestra aziendale non è un benefit. Sono strumenti per tenerti in ufficio più del necessario. Un benefit è poter accompagnare i propri figli all’asilo che hai scelto tu.”

La pensiamo anche noi come Alessandro Greco, per questo non crediamo nemmeno negli aperitivi settimanali in ufficio con djset perché non vogliamo che ci senta obbligat* a partecipare per fare bella figura con collegh* o responsabili d’area, sembra strano ma non sono tutt* party people: ci teniamo a rispettare l’attitudine di ognuno, che va benissimo così com’è. Certo che a volte festeggiamo. Ma se non ti va di venire, non c’è problema.

Mangia, prega, ama

Non amiamo molto la parola “creativo” ma purtroppo, per convenzione, a volte ci capita di usarla. La creatività però per noi non vuol dire che ci svegliamo improvvisamente una mattina, abbiamo l’idea illuminante e scriviamo una storia di getto. Quella è incompetenza. Una storia non è un’idea. Una storia è un’idea concatenata a un’altra idea, concatenata a un’altra idea, così per centinaia di volte.

Essere creativ* significa applicare il proprio talento, la propria curiosità, le proprie intuizioni a una base solida fatta di studio dei principi di costruzione narrativa e drammaturgica. Per noi quindi creatività = studio continuo.

Normal People

Ci sta molto a cuore il racconto inclusivo. Per questo, come nel caso della parola “creativo”, non ci piace nemmeno la parola “diversity” a cui preferiamo la parola “unicità”. In particolare crediamo che l’ottica ispirazionale - che di certo non aiuta ad abbattere gli stereotipi - non possa essere l'unica ammessa quando si parla di disabilità. Come dice correttamente Marina Cuollo: "manca un racconto differente che possa portarci un punto di vista autodeterminato della disabilità e che smetta di rassicurare le persone facendole stare comode nei loro pregiudizi.

Una narrazione che riesca davvero a dissipare l’alone eroico che ci contorna, mostrando che la disabilità è solo uno dei molteplici aspetti che ci compongono.”

Noi ci impegniamo a farlo.